Ben tornati. Io sono Marcello Conti e questo è Caffè Letterato la newsletter su giornalismo culturale e dintorni.
Eccoci al numero che segna il ritorno alle uscite "regolari" dopo le versioni ridotte estive. Che è anche il numero con cui questa newsletter festeggia un anno esatto di vita. Preparatevi quindi a qualche riga forse un po' troppo autoreferenziale in cui ne approfitto per provare a fare il punto su questo progetto.
Ma prima, come sempre la classica rassegna, oggi con un bel po' di cose interessanti. Buona lettura!
Rassegna 🗞️
Su «l’homme moderne par excellence», ovvero la figura dell'ingegnere nella letteratura
L’estate che è appena passata è stata quella in cui ci siamo rotti del turismo. Qui Lucia Tozzi spiega perché dobbiamo accettare che non esiste un turismo “buono”
Ma si può ancora tentare di capire i luoghi in cui si viaggia: ci prova questo reportage da Tokyo
Ancora a proposito di viaggi e tentativi di capire: Orford Ness
Esperienza immersive e capitalismo dell'esperienza
L’epoca degli abbonamenti per tutto
Chi ha paura degli adolescenti?
Il miglior pezzo che ho letto sugli ultimi due romanzi di Cormac McCharthy
Una bella intervista a Georgi Gospodinov
Il cinema contemporaneo ha voglia di mondi perduti
Un anno dopo
Esattamente un anno fa usciva il primo numero di Caffè Letterato.
Gli anniversari sono sempre materiale delicato da maneggiare, perché espongono sempre al rischio di scadere nel "discorso di circostanza", cioè nella retorica e nella banalità, nel tono immotivatamente celebrativo.
Facciamo che mi gioco subito una banalità, così non ci pensiamo più: non mi sembra che sia già passato un anno. In realtà mi sembra che questa newsletter sia ancora una novità appena lanciata. Mi pare di essere ancora in piena fase di rodaggio, anzi forse ancora più indietro: sento di stare ancora progettando quello che questa newsletter dovrebbe essere o dovrebbe provare a diventare. Ma su questo torniamo dopo.
Comunque, al netto dei rischi, un anniversario può anche essere un utile turning point, il momento in cui dare un'occhiata indietro e provare a fare un specie bilancio di quanto fatto finora. A questo proposito posso dirmi felice di aver raggiunto almeno un obbiettivo tra quelli che mi ero prefissato: rimanere sempre fedele alla cadenza di uscita ogni due settimane. C'è stato qualche ritardo di tanto in tanto, ma nella sostanza il ritmo si è mantenuto costante.
Sono anche piuttosto contento del numero di abbonati, che ha continuato a salire regolarmente nei mesi e che ormai ha superato i 100. Per quanto non mi fossi posto obbiettivi precisi in tal senso, mi sembra che dopo un anno sia un traguardo rispettabile. Vedremo quanti saremo tra un anno (ovviamente ogni aiuto da parte vostra a far conoscere Caffè Letterato e a far aumentare gli abbonati sarà sempre molto gradito).
Un anno fa inauguravo la newsletter con un manifesto che conteneva (come forse è naturale quando un progetto è ancora in fasce) più che altro qualche suggestione e molta vaghezza. Ora, guardando come Caffè Letterato ha iniziato a prendere forma negli scorsi 12 mesi, potrei fare qualche aggiunta.
Parto da una cosa che forse non interesserà a nessuno, dato che riguarda solo me, ma che mi piace comunque registrare qui. Curare questa newsletter si è rivelato molto utile per mantenermi aggiornato. Sto parlando di una sezione particolare di Caffè Letterato, quella che a mio avviso è quasi sempre la più interessante: la rassegna. Curarla mi ha obbligato a leggere molto, a stare molto attento a tutte le riviste e a tutti gli articoli culturali che escono quotidianamente. Lo facevo anche prima, certo, ma il dovere di stare sempre sul pezzo per non rischiare di perdere gli articoli più interessanti da proporre è stato uno stimolo formidabile per leggere di più e con più costanza. Solo questo è un motivo per cui sono contento di aver iniziato questa newsletter e che basterebbe per farmela continuare ancora a lungo.
Un altra cosa non prevista (non del tutto almeno) nei propositi iniziali è come questa newsletter si sia rivelata una sorta di zibaldone pubblico, in cui scrivere tutto quello che volevo mettere su carta, anche soltanto per chiarirmelo o inquadrarlo meglio, ma che senza questo spazio non avrei saputo dove scrivere. Da questo punto di vista ritengo salutare che, come dicevo poco sopra, in qualche modo Caffè Letterario un anno dopo la sua nascita sia ancora un work in progress, un progetto in evoluzione che deve ancora decidere bene cosa vuole essere, e che probabilmente resterà tale ancora per un bel po'. Cristallizzarlo in un format ben definito temo significherebbe privarlo del suo aspetto più vitale. Meglio mantenere una forma fluida che si adatti via via alle esigenze e alle urgenze del momento.
Un ultima cosa prima di chiudere. C'è effettivamente un auspicio che avevo espresso nel manifesto programmatico del primo numero che non si è realizzato, almeno per ora: che Caffè Letterato fosse una newsletter dotato anche di una dimensione sociale, cioè che prevedesse la partecipazione attiva dei suoi lettori. Se c'è un obbiettivo che voglio raggiungere da qui al prossimo anniversario è questo: riuscire a dedicare abitualmente una sezione della newsletter agli interventi di chi legge. Di solito non manco mai di chiedere di aiutarmi a far conoscere Caffè Letterato. Oggi vi chiedo qualcosa di più: partecipate. Scrivetemi: commenti, richieste, consigli su quello che vorreste che si trattasse, segnalazioni di articoli interessanti o qualunque altra cosa vogliate; sarà tutto ben accetto.
Cose mie
Qualche settimana fa è uscito su Snaporaz un mio pezzo a cui tengo particolarmente. Innazitutto, perché parla di uno dei più bei libri che ho letto ultimamente, Il senso della natura di Paolo Pecere.
E poi perché scrivo anche intorno a un tema che mi è caro: il saggio come genere letterario, ma anche come approccio conoscitivo attraverso il quale tentare di catturare, usando tutti gli strumenti che mette a disposizione la letteratura, la complessità del reale.
Buona lettura se vi va
E per oggi è tutto.
Ti ricordo che puoi recuperare tutte le uscite precedenti qui. Se ti piace Caffè Letterato e vuoi supportarlo sai già cosa devi fare
Alla prossima!