Ben ritrovati su Caffè letterato, la newsletter che si occupa di giornalismo culturale e dintorni.
Numero che esce in ritardo come non mai, ma vabbè, siamo in pieno agosto e le cose vanno così. In ogni caso anche l'uscita di oggi è interamente dedicata ai agli articoli più interessanti che ho letto in queste settimane (i contenuti più corposi riprenderanno a settembre).
Prima di iniziare voglio ringraziare , la newsletter di Sineglossa, per aver citato Caffè letterato nel loro ultimo numero.
Detto questo vi lascio ai link. Buona lettura!
L’epoca dello scrolling
Iniziamo la rassegna di oggi con due articoli usciti sul Tascabile che parlano, in maniera diversa della attività nella quale passiamo più tempo quando abbiamo il nostro smartphone in mano: lo scrolling, ovvero l’infinito scorrere il feed dei nostri social.
Il primo articolo, Meme per l’apocalisse permanente di Daniele Zinni, ci parla del doomscrolling, cioè di come stare sui social significhi anche venire costantemente bombardati da cattive notizie, il che crea «la sensazione di assistere, tramite i feed social, a un’apocalisse permanente, che non possiamo materialmente impedire e dalla quale non possiamo moralmente distogliere lo sguardo». Il pezzo si sofferma su come alcuni filoni di meme raccontano o tentano di controllare questo senso di fine del mondo costantemente sospesa sulle nostre teste.
In Scrollare fino a impazzire di Francesco Marino, invece, si riflette di come lo scrolling (senza inizio e senza fine, senza un significato generale che tiene insieme tutto) sia in un certo senso il contrario della narrazione. Dunque, se pure le narrazioni sono state per tutta la storia della civiltà il modo con cui gli esseri umani hanno cercato e costruito il senso, i social ci hanno portato in un’epoca post-narrativa, cioè «in un contesto storico, sociale, tecnologico, in cui le storie non sono più il modo principale in cui ci relazioniamo con il mondo».
Quello che resta delle Olimpiadi
Le Olimpiadi di Parigi sono finite da qualche giorno. Qui di seguito vi segnalo due articoli che funzionano bene come possibili bilanci conclusivi dell’evento che, come sempre, è stato catalizzatore di tante cose.
Il primo, pubblicato da Linkiesta e firmato da Giorgia Bernardini, parla di come questi giochi olimpici hanno portato alla ribalata una nuova generazione di atleti che, rispetto alle vecchie leve, ha un rapporto completamente diverso con le vittorie e le sconfitte.
L’articolo di Emanule Atturo su Il decimo uomo è invece una esaustiva raccolta dei momenti cult di questa olimpiade
Liste estive
Un genere di articoli tipicamente estivo è quello dei “consigli per le vacanze”: cosa leggere, cosa ascoltare, cosa guardare, eccetera, durante le ferie (o meglio, “sotto l’ombrellone”, come vuole l’intramontabile clichè giornalistico). Dato che a me questo tipo di pezzi ha un po’ stancato, ho deciso di selezionare due articoli che rideclinano in chiave ironica questo format della lista estiva.
In Splendori e miserie dei libri dell’estate (e di chi li legge), Marco Rossari si diverte a scambiare i fattori: non la solita lista dei libri da leggere in vacanza, ma quella dei tipicilettori estivi.
Daniele Cassandro, invece, su Lucy, stila una vera lista di canzoni perfette per le vacanze, ma rilevando come le hit estive siano «la forma d’arte pop più nichilista» e finiscano sempre per parlare del tempo che fugge e quindi di morte. Non manca un link alla playlist su Spotify.
In breve
Un po’ giornalisti, un po’ creator: chi sono gli info-encer?
L'età dell'omologazione: tutte le città stanno diventando uguali, e non solo quelle
A proposito di città: le eredi di Babilonia, ovvero i problemi delle megalopoli contemporanee e le possibili soluzioni
Su una poesia di Philip Larkin
Perché gli scrittori non sono buoni lettori di sé stessi (e perchè i critici sono importanti)
E per oggi è tutto.
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Buon proseguimento d’estate!